Una quadratura generale sui bonus attivi e su quelli in arrivo per i neogenitori
Sono molte le misure attivate negli ultimi anni legate ai neogenitori: misure economiche e vantaggi di varia natura che spesso si sono intercambiati nel corso dei vari governi e che altrettanto spesso creano o hanno creato confusione proprio nei soggetti stessi che sono o dovrebbero essere beneficiari delle indennità.
Andiamo a fare un po’ di chiarezza, prendendo spunto da un articolo molto interessante pubblicato da Antonello Orlando, della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, sul settimanale “F”.
- Partiamo dal Bonus Bebè, un assegno che viene corrisposto ai neogenitori con cadenza mensile fino al compimento del primo anno di età del bambino o della bambina. L’entità del bonus può variare da un massimo di 160 euro fino ad un minimo di 80 euro mensili, a seconda della cospicuità dell’Isee della famiglia in oggetto. Dal secondo figlio è previsto un aumento del 20%.
- Bonus Mamma Domani, un bonus di 800 euro richiedibile a partire dal 7° mese di gravidanza fino al primo anno del figlio o della figlia, senza vincoli legati all’Isee.
- Bonus Baby Sitter, dedicato alle famiglie nelle quali si è deciso di non approfittare del congedo di maternità facoltativo. Tale bonus ha un valore di 600 euro fino ad un massimo di 6 mesi e viene erogato attraverso buoni lavoro (destinati alle baby sitter, naturalmente), oppure come retta per l’asilo nido.
- Assegno unico per i figli, una grande novità del 2021 in arrivo, presumibilmente, a luglio. Si tratta di un assegno mensile del valore massimo di 250 euro (che vanno ad aumentare nelle famiglie con più di 3 figli) che viene erogato non solo nelle famiglie con neogenitori o futuri genitori, ma anche in quelle con figli con età massima di 21 anni. Un grande vantaggio i cui dettagli sono elencati sul sito INPS, così come le modalità di richiesta.
Le misure elencate sono rivolte anche a genitori di figli adottati.
Al riguardo dell’ultima misura, con partenza a luglio, come precisato anche nelle pagine de Il Sole 24 Ore, l’assegno sarà composto da una quota universale, intorno ai 50-100 euro per ciascun figlio, a cui si sommerà una quota variabile in base alla situazione economica del nucleo, fino ad azzerarsi intorno a 50-60.000 euro di Isee. Saranno poi previste maggiorazioni dal terzo figlio in poi e per i diversamente abili, mentre sono allo studio quelle per i nuclei monogenitoriali. Così la quantificazione di circa 200-250 euro a figlio per le fasce di reddito medio-basse sembra ragionevole in base a quanto viene percepito oggi dalle stesse categorie di famiglie.