Definito il modus operandi per la ricezione dei decreti di consessione regionale con al centro la Cassa Integrazione in tutte le sue sfaccettature
Cassa Integrazione sempre al centro dell’attenzione dei datori di lavoro in questo intenso periodo d’emergenza: consulenti all’opera per velocizzare delle procedure che risultano in questo momento un’ancora fondamentale per le imprese.
A questo proposito, al netto dell’ampiezza riservata ai termini per la CIG in questo periodo particolare, assume grande rilevanza il messaggio numero 1525/20 (clicca qui) con cui l’INPS rende note alcune istruzioni operative per ricevere i decreti di concessione regionali relativi alla cassa integrazione in deroga.
Le regole dettate nel documento, come si legge nelle pagine de Il Sole 24 Ore, sono maggiormente rivolte agli uffici interni. Vengono riepilogate le varie fasi di cui si compone l’iter previsto per le domande di cassa in deroga. A partire dall’inoltro, da parte delle aziende e dei consulenti alle Regioni, per poi descrivere il lavoro che deve svolgere la Regione per mettere a disposizione dell’INPS le delibere, attraverso un sistema di interscambio dei dati denominato Sip. Una volta attuate queste attività di necessaria condivisione delle informazioni, con il dato a piena disposizione dell’INPS, viene chiamato in causa nuovamente il datore di lavoro.
Quest’ultimo, al fine di permettere all’Istituto il pagamento della cassa ai lavoratori, dopo a aver ricevuto il provvedimento di autorizzazione, dovrà inoltrare la documentazione per la liquidazione del trattamento, avvalendosi del modello “SR41”, sulla base delle modalità semplificate previste dal periodo.
Fondamentale è la precisazione da parte dell’INPS che ricorda che i pagamenti non possono essere effettuati in mancanza di numero di autorizzazione nel modello SR41.