Vediamo insieme quali saranno i bonus in busta paga che verranno confermati anche per il prossimo anno
Quali saranno le agevolazioni, le detrazioni e i benefit che saranno presenti anche nel 2024 in busta paga? Possiamo innanzitutto dire che saranno molti, specie per far fronte all’inflazione e all’aumento generalizzato dei prezzi che ha colpito le famiglie italiane: il Governo sta infatti lavorando, nella fase di redazione della Manovra 2024, a diversi aiuti destinati ai lavoratori, con ripercussioni dirette ovviamente sulle famiglie.
Partiamo dal Bonus lavoratori dipendenti: dal 1° luglio 2023 e fino al 31 dicembre 2023 lo Stato riconosce in busta paga – per i lavoratori pubblici e per i lavoratori privati – questo bonus, ovvero l’esonero contributivo rafforzato previsto col taglio del cuneo fiscale stabilito dal Decreto Lavoro 2023 convertito in Legge. Una detassazione che sarà prorogata a tutto il 2024, con l’obiettivo di andare incontro alle esigenze delle famiglie.
Discorso analogo per l’ex “Bonus Renzi”: il bonus di 100 euro – rivolto a lavoratori con redditi fino a 15.000 euro, e in determinate condizioni a quelli con reddito fino a 28.000 euro, verrà con tutta probabilità prorogato.
Una novità sarà rappresentata, per il 2024,dalla norma sulla detassazione dei premi di produttività: una riduzione dell’IRES per le imprese nelle quali ci sia una partecipazione agli utili dei dipendenti, i cui dettagli verranno definiti nelle prossime settimane.
Bonus diretti in busta paga anche per i figli a carico, proprio come nel 2023: parliamo di detrazioni IRPEF, il cui importo varia in funzione del reddito complessivo del lavoratore; detrazioni che valgono solo per i figli a carico di età uguale o superiore a 21 anni (per quelli con età minore si ha già diritto all’Assegno Unico).
Proprio l’Assegno Unico sostituisce per la quasi totalità gli Assegni Familiari: aiuto economico fornito a sostegno delle famiglie, consistente in un assegno erogato per ogni familiare vivente a carico che abbia redditi personali non superiori a un determinato importo mensile stabilito dalla legge e rivalutato annualmente. Gli AF resteranno in vigore per i nuclei familiari diversi da quelli con figli o orfanili.
E per i fringe benefit potenziati? Anche qui si va verso la proroga: la soglia di non imponibilità è stata infatti fissata entro i 3.000 euro per i dipendenti con figli.
La riforma fiscale di quest’anno ha inoltre inserito la detassazione della tredicesima (che verrà riproposta con tutta probabilità anche nel 2024): uno sgravio fiscale importante che consente più soldi in busta paga per i lavoratori, che potrebbero vedere un innalzamento anche degli straordinari, per i quali si va verso un provvedimento analogo.
Anche per il 2024 ci sarà infine la “no tax area” per dipendenti e pensionati. Si tratta dell’’individuazione di un importo preciso esentasse, che verrà riconosciuto come unica fascia. Sarà privilegiata, in particolare, l’equiparazione tra i redditi di lavoro dipendente e i redditi di pensione.
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