Si alza la soglia limite dei fringe benefit per i lavoratori con almeno un figlio a carico: vediamo insieme cosa è accaduto con l’avvento del Decreto Lavoro
Dopo aver parlato delle novità apportate dal Decreto Lavoro in relazione ai Voucher Lavoro Occasionale e allo Smart Working, oggi andiamo a vedere un altro importante aspetto legato proprio alla conversione in legge del decreto, quello dell’aumento della soglia dei fringe benefit per i lavoratori o le lavoratrici con uno o più figli a carico.
La norma prevede, per l’appunto, l’aumento della soglia di non imponibilità per i fringe benefit, con il valore che passa dagli attuali 258 euro circa, fino a 3.000 euro, esclusivamente per i lavoratori dipendenti con uno o più figli, anche nati fuori dal matrimonio o adottivi.
Perché è stata varata questa misura?
In buona sostanza l’aumento è mirato a sostenere le famiglie limitando l’impatto dell’inflazione sui redditi.
Ma cosa sono i fringe benefit?
Come riportato da Il Sole 24 Ore, un fringe benefit è una forma di retribuzione non in denaro. In pratica, si usa concedere al dipendente l’uso di beni aziendali o la fruizione di servizi , a prescindere dal fatto che essi avvengano nell’ambito dell’attività lavorativa. Si genera così un reddito in natura, che si aggiunge allo stipendio del dipendente e che il fisco conteggia.
Non parliamo dunque di “premi in denaro” né di un’aggiunta diretta sullo stipendio, ma di una misura non tassabile e senza effetti sulla contribuzione poiché considerata reddito non imponibile.
A decidere di erogare i fringe benefit sono le singole aziende private in maniera arbitraria, e tra queste vanno compresi anche:
- i lavoratori autonomi e studi professionali;
- gli enti pubblici economici;
- i soggetti che non svolgono un’attività commerciale.
Ad usufruire di questi benefit possono invece essere i lavoratori dipendenti, i Co.Co.Co., gli amministratori, i lavoratori autonomi occasionali e tutti i lavoratori possessori di reddito da lavoro assimilato a quello da lavoro dipendente.
Occorre infine precisare che non ci sono soglie di reddito o limitazioni date dall’ISEE per l’accesso ai fringe benefit, né tanto meno per l’accesso a fringe benefit con soglia massima a 3.000 euro, sempre a patto che il lavoratore interessato abbia uno o più figli a carico.
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