Il tirocinio è una delle formule più diffuse fra giovani e lavoro, ma attenzione a non sbagliare! Vediamo insieme perché…
Quante volte hai sentito parlare di tirocinio?
Sicuramente moltissime: devi infatti sapere che questa formula è tra le più diffuse in assoluto per l’introduzione dei più giovani a lavori di ogni tipo.
Una formula che comprende una larghissima fascia di persone, dai non diplomati ai laureati, e che si configura come un’esperienza temporanea di formazione e di orientamento al lavoro.
Non bisogna pensare al tirocinio come a un rapporto di lavoro subordinato. Si tratta piuttosto di una formazione on the job, che permette di acquisire competenze pratiche e professionali.
Proprio il tirocinio viaggia su due binari differenti:
- il tirocinio curriculare, attuato da scuole e università, che viene inserito all’interno del curriculum accademico dello stagista e che vale – in termini di crediti formativi – come un passaggio determinante per l’ottenimento del diploma o della laurea;
- il tirocinio extracurriculare è invece mirato all’inserimento del giovane nel mercato lavorativo; si può definire di fatto come un vero e proprio ponte fra la scuola o l’università ed il mondo del lavoro, permettendo al ragazzo o alla ragazza di toccare con mano l’universo aziendale.
Ma perché molto spesso il tirocinio viene confuso o addirittura sostituito ad un vero e proprio rapporto di lavoro subordinato?
Questa è una domanda complicata, ma sono moltissimi i casi in cui i datori di lavoro accolgono questa opportunità più come una possibilità di risparmio che come un reale investimento per l’azienda e per il tirocinante.
Nonostante tutte le parti in causa – quindi soggetto ospitante, soggetto promotore, tutor e tirocinante – siano al corrente degli obblighi e degli oneri previsti dalla misura, specificati peraltro nel progetto formativo, il numero delle irregolarità è sempre crescente, e proprio per questa ragione, con la Legge di Bilancio 2022, l’asticella dei controlli e delle sanzioni si è alzata sensibilmente. Vediamo insieme cosa prevede il governo per i tirocini del presente e del futuro…
Quali sono le aree d’azione su cui interverrà l’Ispettorato Nazionale del Lavoro in materia di tirocini?
Anche qui le strade sono principalmente due, senza trascurare comunque ulteriori controlli ove necessario:
- mancata indennità di partecipazione, in caso di indennità prevista che non viene elargita al tirocinante, la sanzione amministrativa sarà proporzionata alla gravità dell’illecito e varia da 1.000 a 6.000 euro;
- utilizzo fraudolento al tirocinio, in caso di utilizzo del tirocinio come effettiva sostituzione del lavoro dipendente, l’azienda ospitante verrà sanzionata con un’ammenda di 50,00 euro per ciascun tirocinante e per ciascun giorno di tirocinio; il tirocinante potrà comunque richiedere che venga riconosciuta la sussistenza di un rapporto di lavoro subordinato a partire dalla pronuncia giudiziale, con assunzione immediata.
Guai in vista? Assolutamente no.
Ma una regolarizzazione della misura era necessaria in virtù proprio dell’alto numero di tirocini attuati nel nostro Paese e del contemporaneo aumento delle irregolarità registrate, irregolarità fra cui è capitato spesso di trovare anche quelle citate nella doppia manovra prevista dall’INL.
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