400 miliardi di euro oltre ai 350 già previsti: il Decreto Liquidità è un calcio al Coronavirus da parte del Governo Italiano
750 miliardi di euro, circa metà del nostro Pil: il “decretone” varato dal Governo Italiano nella giornata di ieri è una vera e propria bomba sull’economia italiana; un calcio metaforico (ma non troppo) all’emergenza Coronavirus ed a tutte le disastrose conseguenze presenti e future.
Parliamo sostanzialmente di un’aggiunta di 400 miliardi di euro ai 350 già precedentemente previsti: 200 di questi sono destinati al mercato interno, mentre la restante metà è riservata al potenziamento dell’export. Un provvedimento senza precedenti che rispecchia sicuramente la situazione di emergenza che stiamo vivendo da diverse settimane: uno step fondamentale in attesa della famigerata fase 2 di convivenza con il Covid-19 e del “Decreto aprile”, con successivo riavvio verso una parziale riapertura delle attività.
Le condizioni di accesso per le imprese sono chiare: i 200 miliardi di garanzie per permettere alle aziende di ottenere prestiti in banca saranno infatti vincolati agli obblighi di non licenziare e non trasferire la produzione all’estero. Le garanzie saranno al 90% per le grandi imprese, al 100% per gli autonomi e le piccole imprese che chiedano fino a 25.000 euro, al 100% (ma con 90% di garanzia dello Stato e 10% di Confidi) fino a 800mila euro, del 90% fino a 5 milioni.
Condizioni estremamente flessibili anche per l’accesso automatico ai 25.000 euro: basterà di fatto dimostrare di avere una partita iva e l’ultima dichiarazione dei redditi presentata o il pagamento delle imposte, in questo modo automaticamente la banca farà anagrafica e potrà erogare il prestito dato che la garanzia è automatica e la procedura della valutazione della banca non c’è perché la garanzia dallo Stato.
Fondamentale sarà la celerità nella messa in atto di queste misure, punto particolarmente a cuore del Presidente Conte che dichiara:«Lo Stato offrirà una garanzia perché i prestiti avvengano in modo celere, spedito. Potenzieremo il fondo centrale di garanzia per le pmi e aggiungiamo il finanziamento dello Stato attraverso Sace, che resta nel perimetro di Cassa depositi e prestiti, per le piccole e medie e grandi aziende».
Sempre nello stesso Decreto sono inoltre contenute le misure relative al rinvio degli oneri fiscali per le aziende danneggiate dalla crisi; agli sgravi al 50% per l’acquisto delle mascherine; al prolungamento della chiusura di scuole e tribunali e al rinvio delle elezioni regionali e comunali all’autunno.